Descrizione
L’esperienza del simulacro che ‘pare vivo’, iperreale, attraversa con modalità differenti la storia della cultura e dell’arte, mentre statue, manichini, automi e bambole da sempre popolano l’immaginario letterario. Nella pratica devozionale, in modo particolare, il ricorso a statue vestite e snodate affonda le sue radici in una ricca tradizione culturale, spesso connotata in senso marcatamente popolare, in cui confluiscono aspirazioni diverse: liturgiche e devozionali in primo luogo, ma anche sociali e politiche. In questo volume Valeria Genovese affronta lo studio di queste figure polimateriche da una pluralità di punti di vista: metodi operativi necessari alla costruzione, talvolta sofisticata, di manichini snodabili; ragioni espositive di immagini lussuose, spesso a dimensioni naturali; uso anche politico di simulacri non solo profani; contesto operativo e sperimentale delle botteghe artigiane. Ne derivano una ricerca originale rispetto agli studi tradizionali di storia della scultura e risultati critici inediti, ottenuti attraverso un uso trasversale della bibliografia già disponibile e nuove ricerche di archivio raccolte in appendice al volume.