Descrizione
Ugo Bernasconi è un esponente di spicco del moralismo novecentesco. La forma aforistica della sua scrittura rivolta agli artisti, le scelte letterarie, il suo stesso volontario ‘esilio’ in provincia, sono la cifra di un’esistenza vissuta ai margini, di una partecipazione attiva, ma sopra le parti, al dibattito critico delle riviste artistico-letterarie della prima metà del secolo. Il fondo documentario donato dalla figlia, Eletta Marchi, alla Scuola Normale Superiore è la testimonianza, nei manoscritti in gran parte inediti e nei volumi della biblioteca, di una frenetica, quotidiana attività di scrittura (dattiloscritti, appunti, bozze di scritti, taccuini, foglietti sciolti) e di lettura. Il consistente epistolario, in particolare, documenta gli scambi culturali e gli intensi legami con alcuni fra i protagonisti della cultura artistica e letteraria del secolo scorso. I fitti carteggi con Papini, Soffici, Carrà, Tosi, Vanni e Giovanni Scheiwiller, Pancrazi, Wildt, Grubicy, Bucci, Linati, Boine, Ferrazzi sono elencati e descritti nella loro consistenza in questo inventario, primo passo per un approccio documentario all’opera letteraria del maestro lombardo.