Descrizione
La traduzione italiana del libro di Mary Carruthers, The Craft of Thought. Meditation, Rhetoric, and the Making of Images, 400-1200, pubblicato da Cambridge University Press nel 1998, mette a disposizione di un pubblico più ampio un testo che è già diventato un punto di riferimento, a livello internazionale, per studiosi dagli interessi più diversi: dalla retorica alla storia del libro, dalla musicologia alla storia dell’arte. Il titolo della traduzione italiana, Machina memorialis, corrisponde alla primitiva intenzione dell’autrice. Uno dei temi centrali del libro è infatti la concezione della memoria come una macchina che opera, nutrendosi, allo stesso tempo, di passioni, facendosi carico di un patrimonio di conoscenze. Sottolineando la ricchezza e la specificità dell’esperienza medievale, Mary Carruthers tende a ridurre drasticamente il ruolo svolto dalla retorica classica, in particolare dalla Rhetorica ad Herennium, e a sottolineare piuttosto l’importanza delle tecniche della meditazione monastica, il nesso che la memoria ha con l’inventio, la mediazione essenziale che essa svolge fra le modalità della lettura e quelle della composizione, che può essere anche puramente mentale. In questa prospettiva, le tecniche della memoria hanno un ruolo di primo piano nella costruzione di una mappa di ‘luoghi’ biblici cui tutto si riconduce, e da cui tutto prende le mosse.