Descrizione
La vita e, in modo particolare, il processo di Giordano Bruno sono stati oggetto fin dall’Ottocento di narrazioni, romanzi, rappresentazioni teatrali. Basta pensare al breve racconto di Bertolt Brecht, Il mantello dell’eretico. Nell’ambito di questa letteratura spicca il testo teatrale di Mario Moretti pubblicato nel 1970 in una temperie particolare della storia italiana. Il lavoro sporge però oltre il tempo in cui fu scritto per il modo con cui è stato costruito: esso è infatti basato su una utilizzazione assai vasta, e in generale molto corretta, degli atti del processo di Bruno, sia della fase veneta che di quella romana. Ne scaturisce una straordinaria rappresentazione drammatica, potenziata dal genere teatrale entro cui si staglia la figura di Bruno raffigurato nella concretezza della sua vicenda processuale scandita, da un lato, dalla volontà di scampare alla morte, dall’altro, dalla decisione intransigente di mantenere ferme le ragioni fondamentali della sua vita e della sua filosofia, intrecciate l’una all’altra in un crescendo drammatico fino alla decisione di morire sul rogo.