Descrizione
Concetto chiave della modernità fin dal XVII secolo, l’idea di progresso indica un processo continuo di accumulazione delle conoscenze. Integrando scienza, etica e politica è possibile realizzare il benessere umano con l’emancipazione dai pregiudizi, dalla superstizione, dalla servitù e dai poteri autoritari. Ma l’idea di progresso non è esente da ambiguità e contraddizioni. A partire da fine Ottocento l’ottimismo illuministico e positivistico cede gradualmente il passo a una visione critica della mitologia del progresso: l’esito della modernità sembra essere caratterizzato da una ragione calcolante che determina l’asservimento dell’essere umano alla tecnica, mostrando così i segni del declino e della decadenza dell’Europa, preludio di un tramonto che appare inevitabile e che ancora oggi incombe sullo spirito della civiltà occidentale.