Descrizione
Cosa cerchiamo nella scrittura epistolare di grandi autori e autrici del primo Cinquecento quando è composta «a ventura» (cioè ‘a mano libera’) e cosa quando è composta «col compasso» (in modo più retoricamente formalizzato)? Quale habitus mentale adotta uno «scrivente» che è anche «scrittore», quando impugna la penna per stendere lettere private con finalità soprattutto pratiche, e quando invece mira alla costruzione di un testo epistolare curato nei dettagli, magari in vista di una sua diffusione pubblica? Qual è il discrimine (linguistico, stilistico, retorico) tra documento storico e opera letteraria? Queste sono alcune delle domande che hanno animato l’organizzazione del convegno di cui qui si raccolgono gli Atti, tenutosi tra Pisa e Firenze il 24-25 ottobre 2019. Dieci contributi su altrettanti autori fra i più importanti del primo Cinquecento – Castiglione, Machiavelli, Guicciardini, Della Casa, Gambara, Colonna, Michelangelo, Aretino, Bembo, Doni – rispondono a questi interrogativi mostrando l’approccio tenuto nei confronti della scrittura epistolare in peculiari situazioni e circostanze.
Veronica Andreani è attualmente assegnista di ricerca presso l’Università Ca’ Foscari Venezia nell’ambito del progetto PRIN 2022 PoetRi (Poetesse del Rinascimento). È stata allieva del corso ordinario e ha conseguito il perfezionamento in Discipline filologiche e linguistiche moderne presso la Scuola Normale Superiore discutendo una tesi su Gaspara Stampa. Si occupa di lirica rinascimentale e di epistolografia, con particolare attenzione alla scrittura femminile, e dei rapporti tra letteratura e arti figurative.
Veronica Copello, dopo aver conseguito il dottorato presso l’Università di Pisa in cotutela con l’Université de Genève, ha ricevuto borse di studio dalla Université de Fribourg, l’American Academy in Rome, l’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento di Firenze, l’Università dell’Insubria, la Scuola Normale Superiore, e da Villa I Tatti – The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies. Si occupa soprattutto di poesia italiana del Rinascimento, in particolare di Ariosto (Valori e funzioni delle similitudini nell’Orlando furioso, I Libri di Emil, 2013) e di Vittoria Colonna (La raccolta di rime per Michelangelo, SEF, 2020; Carteggio, Edizioni della Normale, 2023), e di letteratura religiosa.