Descrizione
Questo libro si propone uno scopo preciso: mostrare l’immenso potere del ‘pregiudizio’ nell’orientare il discorso e la pratica delle scienze. Lo fa assumendo come punto di vista privilegiato il concetto di razza e le sue peripezie nel corso del Novecento. A differenza di quanto in genere si pensi, il ‘tramonto’ di quel concetto non si è mai compiuto in maniera definitiva, nonostante alcuni settori della comunità scientifica abbiano tentato a più riprese di emendarlo, rimpiazzarlo o congedarlo come residuo di un’epoca che si sarebbe desiderato chiudere una volta per tutte. Applicato alla specie umana, il concetto di razza svela, però, postulati e inclinazioni che, travalicando l’orizzonte della storia delle scienze, toccano fondamentali problemi etici e politici. È precisamente su questo punto che L’ossessione della razza invita a riflettere: il vario – ma costante – intreccio tra ‘pregiudizi’ ideologici e teorie scientifiche, tra pratica delle scienze e concezioni del mondo.