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Giovedì 9 febbraio, dalle ore 11, avrà luogo il secondo appuntamento del nuovo ciclo di seminari del progetto Incipit, sul tema Anarchia e dispotismo: prospettive liberali sul problema dell’oppressione. Il seminario, promosso dalla Scuola Normale Superiore, sarà coordinato da Marco Zolli, e costituirà la base di una delle prossime pubblicazioni di Incipit.

Di seguito, un abstract del seminario:

Benjamin Constant, tra le figure più note del dibattito culturale e politico del suo tempo, sottolineava nei suoi Principes de Politique come anarchia e dispotismo, forme di potere spesso considerate agli antipodi, condividessero in realtà molte più caratteristiche di quanto fosse solito immaginare. Napoleone e Robespierre, invece di rappresentare figure antitetiche, erano accomunabili e comprensibili sotto lo studio di un’unica dinamica di potere.

Il nesso tra rottura anarchica e potere dispotico, nella tradizione liberale classica, trova ampia tematizzazione, incardinandosi sull’idea che l’accentramento amministrativo e burocratico, premessa fondamentale del potere dispotico, costituisca, al momento della sua soppressione, la condizione necessaria dell’anarchia (Tocqueville). Accanto a questa prospettiva istituzionale, tuttavia, pensatori e pensatrici come Constant, De Staël e lo stesso Tocqueville, similmente ad altre ed altri protagonisti di diversa tradizione del loro tempo, come Wollstonecraft, Godwin e Paine, condividono l’idea che ad accomunare anarchia e dispotismo sia, in realtà, la natura oppressiva e de-soggettivante del potere politico in questione. Anarchia e dispotismo sono le forme speculari di un potere oppressivo che, corrompendo i soggetti ad esso esposti ai fini del dominio assoluto, crea le condizioni per una rivolta incontrollata. La violenza delle folle parigine, nonché quella degli schiavi neri delle colonie francesi, è quindi letta non come sintomo di un’incapacità democratica e politica del popolo quanto come la prova degli effetti deleteri del potere oppressivo, di cui la schiavitù costituisce il caso estremo.
Comprendere la natura di questo dibattito sull’oppressione significa quindi indagare le modalità tramite cui il potere sociale plasma i soggetti ad esso esposti, intersecando alcuni dibattiti fondamentali del nostro tempo quanto dell’epoca: il problema razziale, il rapporto tra istituzioni e popolo, lo scontro tra democrazia ed elitismo.

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Per maggiori informazioni su Incipit:

https://normalenews.sns.it/sette-istituzioni-si-uniscono-per-una-nuova-proposta-editoriale

https://edizioni.sns.it/corpuscoli-michele-ciliberto-racconta-incipit/